AICP: Camera fermi "Operazione portafogli"
"Dopodomani, mercoledì 21 dicembre, con l'attenzione focalizzata sulla legge di bilancio e nell'imminenza delle festività natalizie, la Camera si appresta a compiere un'operazione semi-clandestina da casta d'antan: modificare la recente delibera sui collaboratori per ridurre le loro retribuzioni e intascare la differenza". Lo denuncia José De Falco, presidente dell'Associazione italiana collaboratori parlamentari (AICP).
"Nonostante la delibera Fico sia del 4 ottobre scorso e la legislatura sia appena avviata, l’Ufficio di Presidenza della Camera ritiene necessario modificarla e lo fa sotto Natale, in modo da far passare inosservata questa operazione-portafoglio", continua De Falco. "Il punto è che, a differenza di quanto avviene presso il Parlamento europeo e in tutti gli altri Paesi europei, la retribuzione dei collaboratori viene finanziata con una trattenuta sul rimborso mensile spettante ai deputati. E quindi se il collaboratore viene pagato poco, al deputato resta di più. Per farci, esentasse, essenzialmente quel che vuole."
"I deputati stanno per introdurre una fascia retributiva di circa 900-1000 euro mensili, palesemente inadeguata a professionisti che lavorano nelle istituzioni. E lo fanno in modo tale da arrotondare i loro rimborsi (da rendicontare solo a metà)".
"Aicp chiede da sempre che sia adottato il modello europeo, che prevede un fondo vincolato per pagare i collaboratori, al quale i deputati non devono poter accedere" - conclude De Falco. "Troppo comodo far finta di interessarsi ai lavoratori, in questa fase di crisi energetica e di forte inflazione, per poi riservare uno stipendio da fame ai propri diretti collaboratori. Montecitorio si appresta a demolire l'unico limite che era posto a tutela dei collaboratori: viene dimezzata la soglia minima sotto la quale chi viene contrattualizzato dal parlamentare non può essere accreditato dal Parlamento."
"La Camera del Presidente Fontana, tra tutte le urgenze istituzionali esistenti, senza aver modificato il Regolamento post-riforma dei parlamentari, senza nessun confronto con i lavoratori interessati, senza nessuna riflessione su come assicurare un miglior funzionamento dell'istituzione parlamentare a partire dalla dotazione per gli staff, senza una riflessione sulle revolving-door degli ex-parlamentari o sulla qualità delle regole sui portatori d'interesse adottate, avverte l'urgenza di smontate la delibera Fico per liberare risorse cash per i deputati. Questa è l'imbarazzante realtà. Tanto imbarazzante che per adottarla, lo si fa silenziosamente sotto l'albero di Natale, all'ombra della manovra di bilancio." Conclude De Falco.