La protesta degli assistenti parlamentari: “Finte partite Iva, retribuzioni misere e molestie sessuali. Italia anomalia in Europa”

Interviste di Manolo Lanaro per "Il fatto quotidiano" a margine della conferenza stampa promossa da AICP "Basta ipocrisie sui collaboratori parlamentari" del 18 Luglio 2019 a Paola de Majo e José De Falco rispettivamente Consigliere e Presidente dell'Associazione. -->  GUARDA IL VIDEO 

"Vogliamo un contratto subordinato la cui gestione amministrativa e finanziaria sia a carico del Parlamento, così come avviene nel resto d’Europa e al Parlamento Europeo”. L’Associazione italiana collaboratori parlamentari torna a chiedere unaregolazione della professione. In assenza della auspicata soluzione che renda trasparente il rapporto di lavoro tra il collaboratore ed il Parlamentare, l’associazione segnala il rischio di abusi: “In troppi casi  – spiegano in una conferenza stampa a Montecitorio – vengono fatti contratti irregolari con partite iva e contratti di collaborazione e con retribuzioni misere”. L’eccezione tutta italiana si chiama “spese per l’esercizio del mandato”, voce che ammonta a  circa 3800 euro, di cui solo la metà con l’obbligo di rendicontazione da parte del parlamentare."