Parlamento, S. Rizzo: con risparmi da taglio vitalizi mettere in regola collaboratori
Utilizzare "I 40 milioni (dicono) risparmiati per i vitalizi [degli ex parlamentari, NdR], ma anche parte dei risparmi in cantiere, nei costi del Parlamento, grazie alla riduzione del numero di deputati e senatori" per far sì che i collaboratori parlamentari possano essere pagati direttamente dall'istituzione di afferenza, con stipendi più alti e garanzie maggiori rispetto ad oggi.
È quanto propone il giornalista Sergio Rizzo, già autore con Gian Antonio Stella del libro "La Casta" su costi e sprechi della politica italiana, intervenendo in un convegno organizzato dall'Associazione italiana collaboratori parlamentari (AICP) nella sala Zuccari del Senato, su iniziativa del senatore Fabrizio Trentacoste.
Nell'eventualità che il trattamento economico dei collaboratori passasse a carico delle amministrazioni, ricorda Rizzo, l'ipotetico aumento "di 6 o 7 milioni di euro" nei costi delle Camere sarebbe ben poca cosa "per una struttura i cui costi sono nell'ordine di grandezza di un miliardo di euro all'anno".
"Fa davvero arrabbiare che questo problema, mai affrontato e mai risolto - chiosa - si verifichi proprio dove si dovrebbero fare le regole, e invece succedono cose che verrebbero sanzionate seriamente dal giudice del lavoro nei confronti di qualunque altro datore di lavoro o azienda. La cosa più grave è che nemmeno in una legislatura con un numero così grande di eletti che gridavano 'onestà' si sia arrivati a un risultato".
"Più soldi, più collaboratori, meglio pagati e soprattutto in regola: se non ora, quando?" conclude il giornalista.
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