Presidente Boldrini, è tempo di trasparenza
Lettera aperta alla Presidente della Camera dei deputati pubblicata su HuffPost
Gentile Presidente Boldrini,
sono passati quasi due anni da quando, il 22 luglio 2015, lei ha ricevuto una delegazione di AICP, l'Associazione italiana dei collaboratori parlamentari. In quell'occasione si dimostrò un'interlocutrice attenta e raccolse con interesse alcune testimonianze sulle condizioni, spesso insostenibili, in cui operano quotidianamente molti lavoratori proprio nell'Istituzione che rappresenta e di cui porta la responsabilità.
Da allora però nulla è cambiato.
Parlando dei collaboratori parlamentari usiamo il termine generico "molti" perché, in effetti, noi non sappiamo precisamente quanti siamo, nonostante le ripetute richieste da parte nostra e le "mai realizzate" promesse di trasparenza dell'Ufficio di Presidenza da lei presieduto.
Riteniamo importante capire quanti parlamentari usino la voce del rimborso spese per l'esercizio del mandato per pagare un collaboratore. Parliamo di 4.180€ mensili al Senato e 3.690€ alla Camera versate a ciascun parlamentare, cifre che devono essere rendicontate solo per la metà (!) e che possono essere destinate anche ad altre finalità ("consulenze, ricerche; gestione dell'ufficio; utilizzo di reti pubbliche di consultazione di dati; convegni e sostegno delle attività politiche").
E riteniamo importante che anche i cittadini sappiano come vengono utilizzate tali risorse, soprattutto se, dopo tutta la propaganda fatta sulla fine del finanziamento pubblico ai partiti, questa voce di spesa così opaca finisce per costituire il suo principale strumento di finanziamento.
Le chiediamo di farsi carico, Presidente, in prima persona di questo impegno: pubblicizzare i numeri e dimostrare che la Camera dei Deputati è davvero una "casa di vetro".
Qual è l'ostacolo?
Forse il timore che ciò condurrebbe ad ammettere che i contratti dei collaboratori parlamentari sono assolutamente disomogenei per natura, compenso e mansioni, quando non palesemente irregolari, e che dunque è necessaria una regolamentazione, così come ha fatto il Parlamento europeo e come da tempo hanno fatto quello francese, inglese e tedesco?
Da ultimo, il Questore Stefano Dambruoso ha dichiarato alla stampa che vi avrebbe provveduto entro fine mese, ci appelliamo a lei perché a queste parole seguano i fatti.
È di questi giorni la notizia della ripresa dell'esame in Commissione Lavoro delle proposte di legge sui collaboratori parlamentari; noi accogliamo con favore ogni occasione di progredire nella discussione sul tema, ma lei sa meglio di noi che la legislatura si avvicina al termine e che non ci sono i tempi perché tali proposte diventino realisticamente legge, mentre l'Ufficio di Presidenza potrebbe colmare rapidamente questa scandalosa lacuna. Da anni è noto il problema e anche le possibili soluzioni. Allora noi le chiediamo d'essere lei garante di questa battaglia, che altro non è che un'istanza di trasparenza e di legalità, costituiva proprio di quei princìpi cui lei, Presidente, si ispira fin dall'inizio del suo mandato. E i principi bisogna tradurli in fatti, ogni giorno, con il proprio operato.
L'insieme dei collaboratori parlamentari, Presidente, è in gran parte formato da giovani professionisti altamente qualificati, portatori di istanze innovative e conoscenze avanzate in tutti i settori, desiderosi di contribuire fattivamente al buon funzionamento e al prestigio delle Istituzioni del Paese; una risorsa per la Camera dei Deputati e per la democrazia.
Non ci deluda.