Camera: collaboratori parlamentari, subito regolamentazione
L’esame del bilancio interno che è cominciato ieri alla Camera deve rappresentare anche un’occasione per avanzare concretamente sulle regole che riguardano il rapporto tra i parlamentari e i loro collaboratori. Regole che devono essere orientate alla correttezza e alla trasparenza dei rapporti di lavoro. Dopo anni di stallo, negli ultimi giorni abbiamo sollecitato il gruppo di maggioranza, il Partito Democratico, a promuovere un’assunzione di responsabilità di tutti i gruppi parlamentare su alcuni impegni che rappresentano la base per allineare l’Italia agli standard di tutte le grandi assemblee parlamentari europee. Se tale sforzo è stato intrapreso, non ha prodotto i risultati auspicati. I gruppi parlamentari che agiranno sulla questione, se agiranno, lo faranno in ordine sparso. Il miglior modo per non produrre alcun risultato. Fedeli alla politica gattopardesca, sembra che l’obiettivo sia quello di sventolare ognuno la propria bandierina e non di pervenire a un reale avanzamento su una questione che mina la credibilità dell’istituzione e l’efficienza del suo funzionamento.
Vi è tempo fino a giovedì per dimostrare il contrario. L’Associazione Italiana Collaboratori Parlamentari (AICP) si rivolge direttamente alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, per richiedere un incontro con la massima urgenza e una sua diretta investitura sulla questione. Parallelamente, chiediamo che l’ordine del giorno proposto dall’associazione e presentato dall’onorevole Titti Di Salvo sia messo in votazione, affinché ogni singolo deputato abbia l’opportunità di dimostrare pubblicamente se è favorevole o contrario ad assicurare legalità, trasparenza, merito ed efficienza nella casa del legislatore.
Se non dovessimo ricevere garanzie in questo senso, il giorno dell’approvazione del bilancio interno della Camera, prevista per giovedì prossimo, sospenderemo la nostra prestazione di servizio e di supporto ai deputati. Lo sciopero è un atto dall’alto valore simbolico che vuole rappresentare tutto il rammarico di centinaia di lavoratori per un ormai davvero troppo prolungato disinteresse dei rappresentanti delle istituzioni.
Roma, 21 luglio 2015