La nostra Presidente AICP in risposta alla Vicepresidente della Camera, per non essere “Dimenticati dalla politica”.
Gentile direttore,
Le scriviamo in merito all’intervento della Vicepresidente Marina Sereni pubblicato il 13 gennaio su questo giornale dal titolo “I dipendenti del nuovo Parlamento”.
Come l’on. Sereni ha evidenziato, la radicale trasformazione che subiranno i due rami del Parlamento, qualora la riforma costituzionale venga definitivamente approvata, richiederà un’incisiva azione anche rispetto alla gestione delle risorse umane, armonizzando i trattamenti economici e giuridici dei dipendenti e valorizzando la professionalità degli stessi.
Al riguardo, non è accettabile che in tale quadro di riorganizzazione non vi sia alcun riferimento alla categoria dei collaboratori parlamentari, che attende ormai da anni un riconoscimento giuridico sul modello europeo. I collaboratori della politica, di frequente sottopagati e non coperti dalle minime tutele lavorative, vivono troppo spesso situazioni di grave illegalità, pur svolgendo delicate e rilevanti attività al servizio del Parlamento nello svolgimento delle funzioni di deputati e senatori. Situazioni di illegalità di cui le Istituzioni parlamentari, non intervenendo, si rendono corresponsabili.
È dunque necessario procedere al riconoscimento della figura professionale del collaboratore anche al fine di non disperdere le competenze acquisite dallo stesso durante la legislatura, in conformità ad uno dei principali valori dell’amministrazione pubblica, che è quello di valorizzare le competenze delle proprie risorse, trasformandole in professionalità diffusa al servizio delle istituzioni.
Per questo ci auguriamo che l’impegno della Vicepresidente Sereni per riorganizzare e valorizzare il personale del Parlamento, sia volto anche a riparare la situazione di grave ingiustizia che vivono quotidianamente i collaboratori parlamentari; perciò chiediamo direttamente a lei di impegnarsi in prima persona affinché l’Ufficio di Presidenza della Camera proceda urgentemente ad una riforma della disciplina del rapporto di lavoro tra parlamentare e collaboratore, in linea con le più avanzate esperienze maturate presso le altre Istituzioni europee e in attuazione degli impegni assunti con i recenti ordini del giorno approvati al bilancio interno, finora rimasti lettera morta.
Valentina Tonti
Presidente dell’Associazione Italiana dei Collaboratori Parlamentari