Lettera ai Questori per garantire lavoro in sicurezza

AICP SCRIVE AI QUESTORI PER GARANTIRE AI COLLABORATORI DI LAVORARE IN SICUREZZA

67 deputati hanno inviato una lettera al presidente Roberto Fico per chiedere subito l’adozione di misure per permettere alla Camera di riunirsi in modo continuo, ma nel rispetto degli standard di sicurezza, per dare l’esempio al Paese. Anche noi, come rappresentanti dei  collaboratori parlamentari, abbiamo inviato  una lettera ai deputati Questori per sollecitare, a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria, l’adozione di misure di carattere permanente, che ci consentano di lavorare in sicurezza, contrastando la diffusione del contagio.
In particolare chiediamo di:

  • invitare espressamente tutti i deputati ad applicare le disposizioni sullo per i propri collaboratori;
  • riorganizzare, anche per il futuro, gli spazi di lavoro per garantire il distanziamento sociale;
  • prevedere flessibilità e ricorso a modalità online nella presentazione dei documenti;
  • predisporre adeguati servizi di ristorazione per i collaboratori

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QUI DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE

 

Alla c.a. del Collegio dei Questori

della Camera dei deputati

 

e, p.c. all'Ufficio di Presidenza

della Camera dei deputati

  

Roma, 28 aprile 2020

 

Egregi Deputati Questori,

accogliamo con favore le misure generali adottate per la prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19 e per tutelare la sicurezza dei lavoratori della Camera dei deputati. Tuttavia, considerata la necessità di contemperare l’obiettivo di massima riduzione del rischio di diffusione del contagio da Covid-19 con l’esigenza di assicurare una ripresa quanto più ampia possibile dell’attività parlamentare, e considerata l’eterogeneità delle diverse sedi di lavoro della Camera dei deputati, riteniamo opportuno quanto urgente che il Collegio dei Questori emani ulteriori e più specifiche disposizioni – ripetendo tutte le garanzie adottate per il personale dell’Amministrazione - che tengano in considerazione la peculiarità delle singole sedi di lavoro con specifico riferimento agli uffici dei parlamentari con postazioni condivise con i rispettivi collaboratori.

A tal fine, chiediamo di effettuare, a cura dei Direttori dei Servizi e dei Capi degli Uffici alle dirette dipendenze del Segretario Generale, una verifica sulle effettive possibilità di attuazione delle misure disposte dal DPCM 8 marzo 2020.

Con particolare riguardo al Complesso di Vicolo Valdina e Palazzo Theodoli, segnaliamo che i collaboratori parlamentari sono costretti già oggi a condividere uffici molto piccoli (ex celle monastiche adattate) con altri colleghi e deputati, spesso in violazione delle più elementari norme sugli spazi di lavoro. Nell’odierno contesto emergenziale, appare pertanto ancor più rischioso se non impensabile utilizzare gli esigui spazi attualmente a disposizione per svolgere le normali attività lavorative, anche in considerazione del fatto che gli impianti di condizionamento centralizzati fungono da vettore di contagio da Covid-19. Segnaliamo, inoltre, l’impraticabilità del servizio di ristorazione con le consuete modalità, già in precedenza caratterizzato da lunghe attese consumate in spazi angusti.

Considerata l’emergenza sanitaria in corso domandiamo al Collegio dei Questori di invitare espressamente tutti i deputati a rispettare le disposizioni sullo smart working per i propri collaboratori, qualunque sia la formula contrattuale in essere, essendo al momento l’unica soluzione sicura. In secondo luogo, dal momento che l’emergenza comporterà il permanere in vigore delle misure di distanziamento sociale nei luoghi di lavoro per un tempo indeterminato, invitiamo il Collegio dei Questori ad adottare misure di carattere strutturale e permanente, individuando ulteriori spazi da adibire a uffici.

Infine, in merito alle misure organizzative-procedurali, invitiamo ad adottare ulteriore flessibilità nella presentazione di documenti amministrativi e atti parlamentari, superando inutili rigidità e bizantinismi procedurali che nella fase attuale rischiano di rallentare ulteriormente le attività parlamentari.

Con l’occasione si rammenta la necessità, anche in questa situazione eccezionale, di addivenire da parte della Camera dei deputati ad una disciplina contrattuale uniforme e rispettosa della professionalità dei collaboratori dei parlamentari, in analogia con pressoché tutte le amministrazioni dei parlamenti d’Europa della cui necessità tra ordini del giorno approvati e impegni pubblici assunti è al corrente questo Collegio, l’Ufficio di Presidenza e lo stesso Presidente della Camera.

Cordiali saluti,

 

Presidente                                   Vice Presidente vicario                            Vice Presidente

Josè De Falco                                   Lorenzo Carrozza                               Elisabetta Motroni

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